Acquavella

Il Paese

Acquavella sorge a poca distanza dai ruderi dell’antica città di Velia, nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
La sua forma è molto simile un’enorme rondine che riposa da secoli e secoli su un vasto ripiano collinare; rimanendogli aperto verso sud un bel largo orizzontale, lo sguardo può spaziarsi sulle pendici orientali del monte Stella e sul lungo tratto di mare sottostante dalla punta di Palinuro fino alla rada di Acciaroli.

Le bellezze naturalistiche del luogo e la varietà del paesaggio fanno della località una interessante meta di escursioni. L’habitat è unico: gli oliveti, i fertili vigneti, le annose querce ed altri alberi svariati che lo circondano, ne rendono fertile il terreno, dolce il clima e sanissima l’aria. Il terreno circostante dà moltissimi prodotti, di cui principali sono olio finissimo e dolce, fichi, ottimi vini, grano ed altre specie di cereali e legumi. Il turismol’agricoltura e l’artigiano le principali fonti di reddito della zona, dove è fiorente anche la produzione di prodotti tipici.

Vi risiedono circa 650 abitanti ma nelle festività e nel periodo estivo il paese si ripopola, molte sono le persone che per motivi di lavoro hanno dovuto lasciare il luogo che li ha visti nascere, però colgono ogni occasione per ritornare.

Non si hanno fonti certe e sicure sull’epoca precisa della sua origine; però una seria considerazione del suo nome, l’aspetto dell’abitato, gli antichi palazzi ducali e i vecchi ruderi ci richiamano il pensiero ai tempi del medioevo, e forse ancor più in là.

Secondo la tradizione, a causa delle incursioni saracene e dell’insabbiamento, gli ultimi abitanti di Velia furono costretti a rifugiarsi sulla vicina collina, verso il fiume di S.Giorgio presso il villaggio di Acquavelia, che prenderebbe appunto il nome da Velia.

Nel 1009 il piccolo villaggio compare in un processo sotto il nome di Acquabella, dal significato di acqua di buona qualità.

Una piazza ampia, di forma rettangolare nominata Sant’Antonio e il Monumento a ricordo dei caduti in guerra aprono le porte del paese che è diviso in due dalla strada provinciale, questa divisione naturale ha portato gli stessi abitanti a dividere il Paese in Capo Casale (la parte alta) e Pere Casale (la parte bassa).
Capo Casale inizia dalla Chiesa di San Michele Arcangelo e proseguendo per i gradini di via Francesco Cammarota si arriva a un piccola piazzetta, la Chiazzoledda, che è posta ai piedi del palazzo nobiliare della famiglia Severini e da quest’ultimo si può raggiungere la torre ducale appartenuta ai Sanfelice; procedendo per la salita si arriva alla parte alta del paese da dove è possibile ammirare un paesaggio mozzafiato che inserisce Acquavella in una cornice tra collina e mare. Pere Casale invece parte dalla diramazione della strada principale all’inizio del paese che porta ad un’altra piazza nominata Europa, che conduce verso le svariate vie di campagna e le antiche abitazioni incluso Palazzo Severini e Palazzo Musto.