Chiesa di San Michele Arcangelo

La Chiesa

Nel 1092, Gregorio di Capaccio e sua moglie donarono la Chiesa di S. Michele Arcangelo di Acquavella e altre chiese andate distrutte di tradizione longobarda. Tra la fine del XVI ed il XVII secolo, al tempo delle

incursioni turche, la legenda narra che è stata rinvenuta sulla spiaggia di Casalicchio la statua di S. Maria delle Grazie (racconta legenda)

Nel 1656 Acquavella fu colpita gravemente dalla peste, con innumerevoli vittime che iniziarono a diminuire solo dopo aver portato la statua della Madonna in processione. Un altro avvenimento legato alla statua fu nell’aprile del 1727 quando i campi di Acquavella erano aridi e secchi a causa della poca pioggia. Il primo luglio venne rinvenuta la Statua della Madonna con gocce di sangue sulla guancia, vie e fresche, fu intimato al popolo di fare pubbliche penitenze. Si fecero ripetute processioni,  e durante una di queste il cielo si scurì e iniziò un’intensa pioggia.

Altri miracoli sono riportati ….

Corone 1927 pag. 1927

Festa quinquennale

La chiesa presenta un impianto a due navate, rarissimo nel Cilento, cui si accedetramite due porte. L’interno è dotato di uno splendido pavimento maiolicato cui fa da contraltare il softto cassettonato a esagoni e ottagoni. Il connubio tra pavimento maiolicato e softto cassettonato costituiva la regola dell’arredo delle chiese cilentane, ma a differenzadei secondi i pavimenti maiolicati non hanno resistito all’incuria dellepersone e del tempo. Eppure essi erano l’attestazione della ricchezzadella chiesa – come attesta l’ancora esistente pavimento maiolicato del battistero della Basilica ponticia di Santa Maria di Gulia a Castellabate  – dato anche l’elevato numero di piastrelle di ceramica, quasi sempredi piccole dimensioni, necessario per completare il piano di calpestio dell’edicio. Le maioliche del pavimento di Acquavella riproduconoessenzialmente gure geometriche con decori e, per via di sostituzioni avvenute nel tempo, presentano l’alternanza cromatica tra verde acquamarina e variazioni di toni di azzurro. Il soffitto della navata di sinistra ha un quadro della Madonna che tiene nelle braccia il Bambino, tela del pittore Matteo Cilento databile alla ne del 1800 a memoria del miracolo della sudorazione della Statua della Madonna e del Bambino il 1 aprile 1727. Il softto della navata di destra è dipinto a tre quadri:

quattro evangelisti che scrivono e sopra di essi l’occhio di Dio, quelloal centro la caduta degli angeli, il terzo la SS. Trinità. Le pareti sonolavorate a stucco, da esse pendono lampade, tre d’argento. Nellacappella del transetto, quindi sulla parete della navata sinistra, vi è un

affresco antichissimo del Purgatorio. A anco della scala di accesso alla chiesa il campanile segue il classico schema cilentano: sopra un altobasamento sono impostati tre ordini con monofore con archi a tuttosesto su tutti i lati, ma senza tiburio, che terminano con una cuspidepiramidale posta successivamente. La chiesa ha due porte che danno sulla strada e corrispondono alle due navate di essa. A fianco si erige il campanile a forma di piramide. Il pavimento è coperto da mattoni finissimi, inverniciati, lavorati e dipinti a brillanti colori. Il soffitto della navata di sinistra è un bellissimo lavoro antico, con un quadro della Madonna, tenente nelle braccia il Bambino. Vi sono dipinti tre quadri.